Pseudocereali: il grano saraceno
Oggi un nuovo post che parla di un altro pseudocereale molto usato da chi è intollerante al glutine: il grano saraceno.
Non fatevi ingannare dal nome perché non si tratta di un “grano”, questa pianta fa parte della famiglia delle poligonacee e per i suoi principi nutritivi e usi è affine ad un cereale vero e proprio.
Cresce in luoghi freddi e umidi, si pensa che il primo luogo di addomesticazione sia stato l’Himalaia. In Italia si diffonde a partire dal ‘500 e nel resto d’Europa se ne documenta la presenza già dal XV secolo. In Germania veniva chiamato “grano dei pagani”. Nel nostro paese lo troviamo in alcune preparazione della tradizione, come la polenta taragna e i pizzoccheri della Valtellina.
Il grano saraceno ha proteine più assimilabili rispetto al frumento con ben 8 amminoacidi essenziali (come la lisina), quindi di alta qualità. Ha un notevole valore antiossidante derivato dalla presenza del flavonoide rutina.
Ottima fonte di fibre e di sali minerali, come ferro, zinco e selenio.
Il grano saraceno è un potenziale allergene sia per l’uomo che per gli animali che vengono foraggiati tramite questa pianta. Le allergie sono più comuni in Asia ma sono comparsi dei casi anche in Italia. Quindi… attenzione!
Questa è una rappresentazione della pianta:
Se volete approfondire vi lascio il link di Slow Food (cliccate su Slow Food e vi si aprirà il sito) relativo al grano saraceno della Valtellina.
Inoltre vorrei, come sempre, lasciarvi questa tabella in cui trovate indicati i valori nutrizionali di cereali e pseudocereali:
Spero questo approfondimento vi sia piaciuto e vi ricordo la mia ricetta della pasta frolla senza glutine al grano saraceno, un gusto unico e particolare come in genere tutti gli pseudocereali. Provatela e fatemi sapere com’è andata :-)
Un abbraccio. Elena.
Ciao ho visto la tabella dei valori nutrizionali di questi cereali, esiste una ancora più completa cove dice tutte le proprietù di ognuno? Grazie
Ciao Luca,
se digiti “grano saraceno” in Google trovi una marea di risultati.
Sarebbe bene ricercare anche in qualche testo specializzato in alimentazione senza glutine o comunque consapevole. Per esempio “Celiachia, intolleranze e allergie alimentari” di Teresa Tranfaglia.
Elena – Lacucinachevorrei che vorrei